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Spesso il cambiamento è una sfida che spaventa: troppe le variabili e le incognite per affrontare serenamente nuovi equilibri e problematiche sconosciute. Eppure in ambito Supply Chain, il cambiamento è oramai imposto dalle nuove forze esercitate dal mercato e diviene necessario capire cosa rende competitive e cosa penalizza le aziende del settore.

In un percorso di sviluppo è infatti necessario comprendere sin nei minimi particolari il flusso dei materiali provenienti dai fornitori ed il relativo processo di approvvigionamento, intercettando gli sprechi e le attività che non apportano valore aggiunto.

Il modello "lean thinking" diffuso per comprendere come creare valore eliminando gli sprechi consiglia di partire individuando le 7 tipologie di spreco presenti generalmente in ogni processo.

Solitamente in un'ottica di Lean Supply Chain sono elencati questi 7 sprechi:

Per quel che riguarda i processi interni (del Cliente):

  • Previsioni carenti o inesistenti sui fabbisogni di approvvigionamento da comunicare ai fornitori
  • Frequenti modifiche sui prodotti che comportano elevate difficoltà di gestione;
  • Un numero di fornitori troppo elevato da gestire con conseguente frammentazione delle forniture;
  • Frequenti ritardi nell'emissione degli ordini ai fornitori e mancanza di un sistema snello di gestione degli approvvigionamenti basato su contratti quadro/ordini aperti;
  • Inefficienze nel sistema di distribuzione dei materiali nei reparti produttivi.

Per quel che riguarda i processi esterni (dei Fornitori):

  • Difficoltà a pianificare e quindi a gestire la forza produttiva;
  • Sistemi poco efficienti di programmazione della produzione;
  • Tendenza a dilatare le date di consegna;
  • Tempi lunghi di approvvigionamento dei materiali dai loro fornitori;
  • Difficoltà a gestire consegne frequenti ai clienti;
  • Scarsa tracciabilità interna dei materiali e delle fasi di lavorazione;
  • Difficoltà ad identificare i prodotti e le forniture come richiesto dal cliente.

Ma il vero spreco, sta sicuramente nello scarso coinvolgimento di tutte le figure professionali interne nel miglioramento dei processi esistenti. Una Supply Chain ben strutturata e consolidata nel tempo, sarà soprattutto in grado di adattarsi ai cambiamenti impartiti dal mercato e di facilitare la collaborazione cliente-fornitore nell’ottica di un continuo miglioramento.