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Quando ci si viene a scontrare con l’applicazione del digitale nei processi logistici, risulta subito chiaro in quali contesti ci sono le esigenze più grandi:

1)      La necessità di possedere una completa visibilità sull’intera supply chain

2)      Il poter estendere il warehouse management system (sistema per la gestione del magazzino fondamentale del sistema di gestone dell’intera catena di distribuzione)

3)      L’esplorare tutte quelle opportunità offerte dall’internet of things

È indubbio il fatto che l’innovazione nel campo digitale, stia facendo fare passi da gigante ai processi di logistica, permettendo il miglioramento dei processi proprio grazie ad un loro sfruttamento per un uso sempre più intelligente e tempestivo delle informazioni.

Partendo dal principio quindi, tali tecnologie riescono a rispondere all’esigenza sempre più calzante di avere una visibilità sull’intero processo di distribuzione e consegna, con particolare attenzione riservata alle informazioni tempestive sull’ultimo miglio: a tale richiesta vengono incontro piattaforme collaborative, logistics App e soluzioni di dematerializzazione documentale. Tali soluzioni permetterebbero infatti una maggiore tempestività e tracciabilità delle informazioni, con un conseguente incremento dell’efficienza e qualità del processo di distribuzione.

A tal proposito, risultano di estremo aiuto tutte quelle piattaforme di mobile device che abilitano scambi informativi in tempo reale tra tutti i soggetti coinvolti: produttore, distributore, operatore logistico, vettore.

Spostandoci nell’area di gestione dei magazzini, grande importanza ha la capacità di poter saturare i mezzi di trasporto (load building): attraverso l’utilizzo di software è possibile un’estensione verso la pianificazione, il controllo, e l’ottimizzazione dei processi, nonché una maggiore integrazione tra warehouse management system e transport management system. Un loro utilizzo prometterebbe infatti una maggiore efficienza e una miglior qualità delle attività di magazzino e di trasporto.

Degli esempi concreti vengono soprattutto dai moduli di Workflow Scheduling (per gestire al meglio la crescente complessità delle attività di magazzino) e di Load Building (per il calcolo dell’ingombro volumetrico degli ordini in spedizione, per saturare al meglio i mezzi, così da pianificare allo stesso tempo i migliori tragitti ed un risparmio nei costi del viaggio).

Per quanto riguarda invece l’area delle opportunità offerte dall’internet of things, possiamo identificare quelle che sono le tecnologie ai primi posti: Smart Glasses, sensori, e tag RFId.

Per quanto riguarda i primi, il loro utilizzo è ancora strettamente legato all’ambito dei centri distributivi, dove le loro potenzialità vengono espresse al meglio nel fornire velocemente tutte le informazioni nel dettaglio direttamente all’operatore, incrementando l’efficienza in termini di qualità e nella riduzione di errori.

Passando ai sensori, anche qui l’interesse è per applicazioni in centri distributivi, sia in dotazione ai mezzi di movimentazione, che incorporati alle scaffalature. Dalla loro applicazione diversi possono essere i benefici: mappatura della posizione e delle condizioni della merce, gestione della flotta di veicoli, sicurezza delle operazioni di prelievo e stoccaggio, monitoraggio dell’impatto ambientale.

In particolare, le applicazioni della tecnologia RFId riscontrati sono soprattutto di consolidamento e smistamento di pallet/colli e applicazione di tag a terra e/o a scaffale a supporto delle attività dei carrelli. Con un miglioramento di efficienza e qualità dei processi interni, con benefici certificati per quanto riguarda la tracciabilità e la tempestività delle informazioni.